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Depressione e mal di vivere, solo uno su quattro si cura

13/03/2008 da zambello Lascia un Commento

Depressione e mal di vivere

Depressione e mal di vivere

Quanti sono quelli che soffrono di depressione?

Soffrono di depressione i milanesi. Se ne contano 85mila in cura con antidepressivi, «ma sappiamo che ogni dieci pazienti, quattro non hanno mai avuto una prescrizione farmacologica», spiega Claudio Mencacci, direttore del dipartimento di Salute mentale al Fatebenefratelli.
Nessuno può sentirsi immune alla depressione: conta la predisposizione individuale certo, ma anche una serie di fattori ambientali come un lutto, una malattia, un periodo di forte stress o l’arrivo della primavera. «Maledetta» in questo caso, non per via dell’amore, ma per i cambiamenti climatici che porta con sé.
«Le modificazioni stagionali sono legate ai fotoperiodi – continua Mencacci – infatti il nostro orologio biologico si fa condizionare molto dell’esposizione alla luce della nostra retina». Capita allora che aumenti il senso di stanchezza, la sonnolenza e l’appetito.
Sarebbero circa tre milioni gli italiani che ogni anno, con l’arrivo di marzo, soffrono di questo tipo di depressione: «A Milano la stima si aggira intorno al 6-8 per cento, con un rapporto di 6 a 1 tra donne e uomini».
Se è vero che la depressione colpisce senza distinzione di sesso o età, a sentire gli esperti non c’è dubbio che le donne tra i 25 e i 29 siano le «vittime» maggiormente designate. A Milano in tutto sono 70mila, ma secondo i dati più recenti elaborati dal centro del Fatebenefratelli, tra queste solo 48.424 sono in cura con antidepressivi.

Come si cura la depressione?

A questo problema, Mencacci ne aggiunge un altro: «Il 25-30 per cento dei pazienti sospende l’assunzione dei farmaci già nel primo mese, e il 40 per cento entro il terzo mese», mentre la terapia dovrebbe durare come minimo un anno. Gli effetti collaterali dei farmaci, come il famoso Prozac, alla base di questa tendenza: aumento di peso, calo del desiderio sessuale e sensazione di stanchezza. «Ma le terapie – precisa Mencacci – devono assolutamente essere condotte nei tempi adeguati». Per andare incontro alle esigenze dei pazienti, che da tempo chiedevano un farmaco che non generasse troppi disturbi, da qualche giorno è stato distribuito anche nel mercato italiano un nuovo medicinale.

«È a base di bupropione – spiega Giulio Perugi, direttore dell’Istituto di scienze del comportamento di Pisa, ieri a Milano per la presentazione del farmaco -. In America è già usato da anni mentre da noi veniva indicato solo per smettere di fumare».
I vantaggi? «Evita gli effetti collaterali più comuni degli altri farmaci, rendendo più sopportabile la terapia».

Da: www.ilgiornale.it

Commento del dott. Zambello

Ricordate?  Alcune settimane fa  abbiamo pubblicato la notizia che un gruppo di ricercatori inglesi aveva accertato che i farmaci  antidepressivi non funzionano, il loro risultato è un effetto placebo. Sono passati alcuni giorni e ancora un pisano ritorna a proporci “un vecchio farmaco”come panacea a tutti i mali. Temo che le case farmaceutiche abbiano una particolare simpatia per i cattedratici di Pisa.

Video Depressione e Psicoterapia:

 

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