Malati mentali, in Italia manca una vera assistenza

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Malati mentali, oggi 2015 manca ancora una vera assistenza

Continuiamo  a proporre contributi diversi sulla tematica della legge 180, o meglio: la gestione dei malati mentali in Italia che compie oggi trent’ anni. E’ un tema che a noi sembra importantissimo perchè oltre lo specifico mette in risalto tutta una serie di problemi che coinvolgono direttamente ogni cittadino: la  salute che è sempre  fisica  e  psichica.

Trent’anni fa, il 13 maggio 1978, il Parlamento Italiano, sotto la minaccia di un referendum abrogativo, ha approvato la legge 180, ispirata dallo psichiatra veneziano Franco Basaglia.

Insieme alla chiusura dei manicomi, però, non sono state sviluppati quei centri di assistenza che avrebbero dovuto aiutare le famiglie nella cura dei malati mentali.

Intervistato da ZENIT, Felice Previte, Presidente dell’associazione “Cristiani per Servire”, ha denunciato trent’anni di “disinteresse delle Istituzioni”.

Secondo Previte: “La legge 180 è stata emanata priva del Regolamento d’Applicazione, e non ha previsto strutture alternative ed adeguate né l’organizzazione dei servizi”, ma soprattutto non ha compreso “che la malattia mentale è un problema sociale”.

A questo proposito, ha ricordato che nel 2005 il Senato ha compiuto una Indagine parlamentare le cui conclusioni hanno stabilito e rilevato come “essenzialmente fallimentare lo stato di assistenza dei malati mentali in Italia”.

Il rappresentante di Cristiani per Servire ha commentato che “la politica non ha provveduto a ritenere questo problema come prioritario” ed ha lasciato i malati mentali gravi, “nella dimenticanza e nel disinteresse spingendoli verso forme di eutanasia”.

Il Presidente dell’associazione ha spiegato che “il problema è stato ‘scaricato’ sulle famiglie, le quali ricevono un contributo ridicolo di 246,73 al mese, che consente a questi malati mentali solo di sopravvivere, con l’angoscia del futuro, cioè di quando verrà a mancare il sostegno familiare”.

“Così – ha aggiunto Previte – le famiglie lasciate nella loro solitudine rischiano di crollare di fronte al problema, per cui a volte si assiste ad estremi rimedi, tragedie che quasi quotidianamente apprendiamo dai mass media increduli e sbigottiti”.

Per questi motivi, Cristiani per Servire chiede che “la legge venga rivista e rimodernata in una proposizione che renda ragione e giustizia e che rispetti la dignità dei malati mentali”.

Circa il richiamo morale al rispetto della dignità dell’uomo malato psichicamente, Previte ha ricordato che l’8 gennaio 2004, l’allora Cardinale Joseph Ratzinger inviò un Messaggio al Simposio Internazionale “Dignità e diritti della persona con handicap mentale” in cui richiese “le tutele giuridiche capaci di rispondere ai bisogno ed alle dinamiche di crescita delle persone handicappate e di coloro che condividono la sua situazione a partire dai suoi familiari”

“Impegnarsi verso forme concrete ed efficaci di solidarietà verso la persona umana specie quella che comporta un disagio psichico” è stato l’invito dei Vescovi alla 55° Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana nel novembre 2005.

Il Presidente di Cristiani per Servire ha quindi espresso la propria riconoscenza a Benedetto XVI che, nel Messaggio del 16 dicembre 2005 per la “14° Giornata del malato mentale”, ha riconosciuto la cura della salute mentale come “una vera e propria emergenza socio-sanitaria”.

In quel messaggio il Pontefice Benedetto XVI ha voluto richiamare tutti quei Paesi (compresa l’Italia) dove non esiste o è parzialmente in vigore “una legislazione definita per la salute mentale” o dove “ risultano carenti i servizi insufficienti od in stato di disfacimento”, auspicando che crescano “leggi adeguate e piani sanitari che prevedano sufficienti risorse per la loro completa applicazione“.

di Antonio Gaspari

da: http://www.zenit.org

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Un commento

  1. Cittadini con licenza di uccidere ? Ma cosa sta succedendo !!!

    A San Fele in provincia di Potenza tragedia in famiglia : il padre ha ucciso la moglie, due figli di cui uno disabile e poi si è suicidato.

    Da notizie dei mass media la sofferenza, pare, sia dovuta alle condizioni di disabilità di uno dei due figli, che potrebbe essere stata la causa del triplice omicidio e suicidio

    Ma cosa sta succedendo !!!

    Dopo i grandi, disgustosi scalpori provocati dai numerosissimi episodi procurati da menti psichicamente instabili, perché l’ennesimo triste episodio è dettato,forse, da mente non perfetta, quanti morti devono ancora avvenire in Italia per indurre le Istituzioni a non volgere altrove lo sguardo, come si crede di poter fare ?.

    La solitudine e l’isolamento delle famiglie, per la scarsità di quella progettualità previsionale di cure e strutture residenziali terapeutiche, anche per assistenze prolungate in questa “civiltà dell’esteriorità”, sono circostanze che possono generare tragedie da imputare, ripetiamo, all’assenza di quanti hanno responsabilità della “res pubblica”da ben 35 anni circa.

    Queste “mattanze” sembrano essere una prassi consolidaa di “licenza di uccidere”, ma lo è assai meno per tutti i cittadini che non vogliono subire queste infauste conseguenze perché è in gioco anche la sicurezza dato che il pericolo si annida non solo in questa o quella persona , ma nella malattia che in Italia è coperta da troppi silenzi , mentre in molti Paesi Europei ogni 3/5 anni viene rivista la legge sull’assistenza psichiatrica.

    I tanti drammi della follia (figli che uccidono genitori , mariti che uccidono mogli , madri che uccidono i figli e viceversa, persone che trovano la morte mentre camminano per strada), questi “fattacci” non accadrebbero se ci fosse una corretta gestione della patologia mentale garantita da una legge-quadro di natura parlamentare.

    I tempi della politica non tengono conto del dolore e delle difficoltà di milioni di persone che non possono più attendere provvedimenti da troppo tempo attesi.

    Non è forse un’autentica vergogna che vi sono ancora 5 Ospedali Psichiatrici Giudiziari che insistono in Italia per i quali, a parte il fatto che non solo contrastano con la legge 180, configgono addirittura con i dettami della Carta Costituzionale ?.

    Perché nessuna richiesta di riconversione dall’Amministrazione Penitenziaria al Dipartimento di Salute mentale è stata avanzata da parte di quella Amministrazione ? Perché il Parlamento da ben 35 anni non legifera in materia ?

    Con coraggio vengono spesso parole di richiamo e di chiarezza dai Vescovi e da Papa Francesco all’incremento d’interventi verso questa grave ed urgente patologia.

    La pubblica opinione è sdegnata, sgomenta , disorientata e mentre richiede misure serie che dimostrino il grado di civiltà di un Paese che rispetti la dignità umana , non può che sottolineare quella attenzione preferenziale per chi è più debole ed indifeso, fondamentale esigenza e sentimento di autentica umanità e solidarietà del comune cittadino.

    Occorre che i mass media non siano amplificatori di coloro che gridano più forte nelle vie o nelle piazze delle nostre città , ma estensori delle necessità prioritarie del mondo della sofferenza e del dolore.

    Tutti ci lamentiamo che il vivere odierno è sempre più difficile, ma pochi hanno il coraggio di ammettere che una delle cause delle nostre afflizioni sono da ricercare nella pretesa, tutta moderna, di dare importanza soltanto a quello che ci fa egoisticamente comodo, trascurando l’urgenza e la gravità del caso e di quello che è avvenuto nel passato, quasi fossero “dimensioni” che non ci riguardano.

    E’ quasi norma perdere la memoria, allontanando la speranza di coloro che attendono una soluzione al loro problema ed è molto preoccupante che le Pubbliche Istituzioni a volte si adeguino al senso del provvisorio, del precario e dell’insicuro.

    E con le sagge parole del Santo Giovanni Paolo II° :” Andiamo avanti con speranza”

    Previte

    http://digilander.libero.it/cristianiperservire.
    La nostra Associazione per la promozione sociale costituita nel maggio del 1994 non ha richiesto né gode di contributi economico-finanziari palesi od occulti .

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